Sant'Eustorgio, interno. foto di Paola Borro |
Sant’Eustorgio è una chiesa antichissima, la sua storia si
intreccia con la leggenda e le sue origini si perdono nei miti della prima
cristianità. Appartiene al mito quella reliquia che attira molti e stupisce gli
altri: la tomba dei Re Magi, custodita nella basilica. Poi la storia prosegue,
parla di domenicani e martiri, di Inquisizione e roghi. Sant’Eustorgio più che
una chiesa è un racconto, e voglio provare a narrarvelo.
Sant'Eustorgio, esterno. foto presa dal web* |
Ancora un istante prima di varcare la soglia ed entrare in
chiesa: alzate lo sguardo verso il campanile. Non è sormontato da una croce,
come ci si aspetterebbe, ma da una stella a otto punte. Sarà proprio questa
stella a guidarci verso leggende ben più antiche; in fondo quando i domenicani
ottennero Sant’Eustorgio, nel 1227(3), la basilica aveva già alle
spalle una storia quasi millenaria.
È venuto il momento di entrare. Vi trovate in un edificio le
cui origini risalgono al IV secolo. La leggenda narra che intorno al 325 Elena,
madre dell’imperatore Costantino, donò al vescovo Eustorgio i corpi dei tre Re
Magi. Egli portò le reliquie a Milano su un carro trainato da buoi, ma durante
il viaggio un lupo attaccò il carro e uccise uno dei due animali; Eustorgio
allora ammansì la belva e la legò al carro al posto del bue morto. Giunto nei
pressi di Milano il carro si fece sempre più pesante, finché fu impossibile
procedere. Il vescovo lo interpretò come segnale divino e lì fece edificare la
chiesa che avrebbe custodito i sacri corpi.
La basilica fu realmente eretta da Eustorgio, vescovo di
Milano dal 344 al 350 d.c.(4). Le forme romaniche che potete ammirare
derivano da interventi successivi, tra l’XI e il XIII secolo. Poi la chiesa
crebbe ancora, si aggiunsero nuove cappelle, dandole quella forma irregolare e
quella mescolanza di stili che la caratterizzano. Oggi è la terza chiesa madre
di Milano, dopo il Duomo e sant’Ambrogio; forse non sarà il perfetto esempio di
chiesa romanica, ma a me piace il suo susseguirsi di architetture diverse:
parlano di una storia millenaria e la rendono più tangibile, più concreta.
Sarcofago dei Re Magi, foto di Paola Borro |
Ma le sorprese di questa basilica non sono finite: non solo conserva
ancora resti della prima costruzione, quella del IV secolo, visibili sotto
l’abside; ma anche altri tesori, nascosti nel suo Museo (sfortunatamente a
pagamento). Vicino alla porta laterale della chiesa, all’inizio del percorso
museale, si trova una misteriosa scala.
Scendendo i suoi gradini accederete a
sotterranei più antichi della chiesa stessa: le catacombe paleocristiane. Si
dice che si estendano fino alla chiesa di San Lorenzo, creando un labirinto
sotterraneo di sepolture cristiane e pagane. Da Sant’Eustorgio accederete alle prime tre sale, cosa si celi oltre
il muro della terza non lo si sa per certo. Altre sale probabilmente, ormai
crollate e inaccessibili. Il nucleo più antico delle catacombe risale al III
secolo; già prima che sorgesse la basilica nella zona di Porta Ticinese
abitavano le prime comunità cristiane, è possibile che si trovassero proprio in
questi luoghi cimiteriali: la legge romana proibiva il culto ma
permetteva le associazioni funerarie. Tra le lapidi esposte spicca l’incisione
più antica(6), quella dedicata all’esorcista Vittorino. Risale al 377, periodo in cui era vescovo Ambrogio, e suggerisce che a quell’epoca gli esorcisti non solo esistevano ma godevano di una certa importanza.
Catacombe paleocristiane, foto di Paola Borro |
Risalendo in superficie potrete attraversare l’esposizione
delle reliquie(7), fino ad arrivare a quel capolavoro dell’arte
rinascimentale che da solo vale una visita alla chiesa: la Capella Portinari.
Le ho dedicato il precedente articolo, spero che vederla dal vivo possa colpirvi come ha colpito me.
Curiosità e leggende
Devo ammetterlo: qui tra leggende dei Re Magi, roghi di
streghe, catacombe paleocristiane (e contando la Cappella Portinari ,
Madonne con le corna e reliquie che danno o tolgono l’emicrania) di curiosità e
leggende su questa chiesa ne abbiamo già viste un bel po’. Però restano alcune
notizie curiose che per ragioni di spazio ho tralasciato, approfitto di questo
paragrafo per completare il quadro.
La creazione del mito
È vero che Federico Barbarossa tolse le reliquie dei Re Magi
a Milano per donarle all’arcivescovo di Colonia, eppure forse le tre salme
qualcosa gli devono. Diciamo che alle origini della cristianità i Re Magi non
erano esattamente venerati. Matteo è il solo evangelista che ne parla e non
approfondisce molto: non dice che erano tre; non dice che appartenevano a etnie
diverse; ma soprattutto non dice che erano Re. Erano Magi, cioè stregoni
persiani, per i cristiani negromanti adepti di una religione arcana. In effetti
i padri della chiesa non mostrano particolare simpatia per queste figure: tra
gli altri, sant’Agostino li descrive come nemici della fede(8). A
risollevare le sorti dei poveri Magi interviene Tertulliano che li trasforma in
Re, quindi simboli del potere, venuti a sottomettersi davanti al Cristo. Da qui
si svilupperà l’immagine che tutti conosciamo. C’è però una figura che più
d’ogni altra dà slancio al culto dei Re Magi, indovinate un po’: è proprio il
Barbarossa. Tra i continui screzi col papato all’imperatore tornava comodo questo
mito di re che fossero anche sacerdoti, ossia governatori con potere spirituale(9).
Quando trova i corpi a Milano Federco lancia una campagna di marketing
impressionante, nel trasporto verso Colonia sorgono cappelle ovunque; Milano,
nella quale i tre corpi avevano giaciuto fino ad allora quasi dimenticati, comincia
a pensare di dedicargli Sant’Eustorgio. Insomma, potete credere o meno
all’esistenza dei Re Magi, e se ci credete potete dubitare dell’autenticità
delle reliquie; però guardando quel sarcofago avrete certezza della sua
importanza storica: in questo luogo è nato un mito.
Ancora sui Re Magi
Incisione "Sepulcrum Trium Magorum" foto di Paola Borro |
C’è una leggenda secondo cui i milanesi riuscirono a
sostituire le spoglie prima dell’assedio, così che il Barbarossa poté
impadronirsi solo di un falso. I veri Maghi sarebbero ancora a Milano, nascosti in un luogo segreto.
Il primo orologio di
Milano
Secondo alcune fonti il campanile di Sant’Eustorgio vanterebbe
l’orologio più antico di Milano: databile al 1306 risulta antecedente anche a
quello di San Gottardo in Corte (del 1335 e noto come il primo orologio
pubblico cittadino). Sfortunatamente quello di Sant’Eustorgio non riuscì a
battere le ore neppure una volta: il meccanismo, probabilmente in legno, era
talmente delicato che si ruppe al primo avvio.
La prima fonte
battesimale
Come detto quest’area era luogo di raduno dei primi
cristiani quando ancora la basilica non esisteva. Sotto il cortile del
civico 8 si conserva il primo fonte battesimale di Milano, tradizione vuole che
sia stato san Barnaba(10) in persona a consacrarlo nel I secolo dopo
Cristo. Al di là delle leggende, la presenza di questi primi nuclei di credenti
spiega (meglio del carro trainato da lupi) perché la chiesa sia sorta qui.
L’altro corpo mancante
I corpi dei Re Magi non sono i soli assenti dalla loro
tomba. Matteo Visconti, patriarca della famiglia, fece edificare nella basilica
la cappella Visconti: in essa riposa il figlio Stafano, ma non suo padre.
Matteo morì nel 1322 quando ancora su di lui pendeva la scomunica di papa
Giovanni. I suoi figli seppellirono quindi il corpo in un luogo segreto: alcuni
dicono a Chiaravalle, altri sotto il pavimento della stessa Sant’Eustorgio.
Dove si trovino realmente le spoglie nessuno lo sa per certo.
(1) l’Inquisizione viene istituita da Gregorio IX nel 1231.
Nel 1233 è tolta al controllo dei vescovi e affidata a inquisitori di nomina
papale, scelti tra domenicani e francescani. A Milano questo stesso anno si
accendono i primi roghi. Due giudici presiedevano il Tribunale
dell’Inquisizione, uno per ciascun ordine, ed erano affiancati da uno staff di
giuristi.
(2) a Milano è il solo pulpito posto all’esterno della
chiesa. Ai tempi del santo era in legno, poi venne ricostruito in pietra.
(3) nel 1220 l’ordine ottiene la sede nell’ospedale dei pellegrini di san Barnaba presso sant’Eustorgio.
I domenicani iniziano subito a costruire il nuovo convento, che ingloberà
l’ospedale, e a predicare in sant’Eustorgio. Nel 1227 viene definitivamente
sancito il loro possesso della basilica.
(4) in realtà a Milano ci furono due vescovi con questo
nome: la maggioranza delle fonti attribuisce la costruzione della basilica al
primo Eustorgio, quello della leggenda. Non è però escluso che sia stato il
secondo a farla edificare in onore del suo predecessore.
(5) in origine a guidare i Re Magi fu una stella, non una
cometa. Fu Giotto a rappresentarla come cometa, impressionato da quella che
attraversò i cieli nel 1301, e a trasformare così l’immaginario collettivo.
(6) ci sono sepolture precedenti ma senza epigrafe.
(7) tra le reliquie conservate nel museo le più note sono la
“scheggia di legno della Santa Croce” e il “pollice destro di san Tommaso
d’Aquino”.
(8) citando il libro “sarà vero” di Errico Buonanno: “Quello
che scrivono Giustino nel Contra Tryphoem
e Origene nel Contra Celsum oggi ci
lascia a bocca aperta: degli stregoni, ciarlatani, ecco cos’erano questi
visitatori infedeli. Per san Gerolamo erano guidati da demoni e, quanto ai Sermoni di Agostino, ormai la sentenza
era pronunciata: i Magi erano figure esecrabili, giunte a Betlemme per constatare
la nascita del loro nemico. Chissà quali erano le loro intenzioni.”
(9) altra mossa in questo senso è la canonizzazione di Carlo
Magno avviata appunto da Federico Barbarossa.
(10) Barnaba era il tredicesimo apostolo, quello che
sostituì Giuda dopo la morte di Cristo. La leggenda dice che sia giunto a
Milano e che il cristianesimo in città nacque con lui.
Fonti
"Milano. Misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda"; William Facchinetti Kerdudo; Casa Editrice Polaris, 2009;
Fonti
"Milano. Misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda"; William Facchinetti Kerdudo; Casa Editrice Polaris, 2009;
"Guida ai misteri e segreti di
Milano"; Mario Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967;
"101 cose da
fare a Milano almeno una volta nella vita"; Micol Arianna Beltrami; Newton
Compton Editori, 2009;
"101 storie
su Milano che non ti hanno mai raccontato"; Francesca Belotti, Gian Luca
Margheriti; Newton Compton Editori, 2009;
"Milano esoterica. Storie, misteri e leggende alla scoperta della città segreta."; Antonio Emanuele Piedimonte; edizioni Intra Moenia, 2013;
"Sarà vero. La menzogna al potere. Falsi, sospetti e bufale che hanno fatto la storia"; Errico Buonanno; ed. Einaudi - Stile Libero, 2009;
Sito di Sant'Eustorgio, Storia della Basilica;
Sito "Storia di Milano": cronologia 1226-1250; cronologia 1301-1325; cronologia sulle streghe di Milano;
Sito treccani.it, voci: Pietro da Verona, Matteo Visconti.
Copyright
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(Creative Commons: Obbligo di attribuzione – Vietato l’uso commerciale –
Niente opere derivate)
Fantastico post amica mia!
RispondiEliminaE da oggi voglio chiamarmi Sciur Eleuterio :)
Un baciotto cara!
Grazieee!!! Ma è più merito della basilica che mio.
EliminaComunque concordo: Eleuterio tra tutti i nomi che hanno è il migliore! :-)
condiviso in fb! :-D
RispondiEliminaGrazie!!! Io sono ancora incredula per non averti chiesto foto dell'esterno, ma dove ho la testa?
EliminaMa lo sai che non sono sicuro di averla visitata, almeno in epoca recente? O non ho fatto caso a tutta la storia dei Magi, che è un peccato. Trovo molto affascinante come si vengano a costruire le credenze. :)
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo, una delle parti più intriganti delle leggende è capire come si generano!
EliminaPrima o poi ti porto a S. Eustorgio, promesso!
Nome particolare per una chiesa ancor più particolare! Ho letto questo post con gran interesse, anche perché parlarne aveva alzato le aspettative :D Ora la guarderò con occhi diversi.
RispondiEliminaConvincerti a visitarla, nonostante il nome Eustorgio, sarebbe un enorme successo per questo blog! :-)
EliminaPrima di tutto volevo ringraziarti x il bellissimo lavoro che fai. Poi ( mi permetto di darti un consiglio con assoluta umiltà) potresti accennare qualcosa sulle 4 colonne grigie in facciata. In una è raffigurata un'aquila, in una un toro alato, in una un leone e nell'ultoma un santo che mi pare sia Matteo ma potrei sbagliarmi. Puoi illuminarci in maniera approfondita su queste 4 colonne?
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento! Sono davvero contenta che il blog piaccia!
EliminaMi fai una domanda molto interessante. In realtà la facciata di S. Eustorgio è stata così profondamente rimaneggiata nella seconda metà dell'Ottocento che nell'articolo l'ho un po' tralasciata.
I simboli sulle colonne sono quelli dei quattro evangelisti: l'aquila per Giovanni; il bove per Luca; il leone per Marco; e l'angelo per Matteo (sulla colonna non è rappresentato il santo ma il suo simbolo).
È un'iconografia presente spesso nelle chiese, diciamo che gli evangelisti sono molto gettonati.
Grazie mille Zaria! Troppo gentile. Il tuo blog è semplicemente FANTASTICO.
EliminaGrazie a te, davvero!
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